La sicurezza e la qualità dell’acqua potabile sono questioni di primaria importanza, specialmente negli ambienti condominiali dove molte persone condividono lo stesso impianto idrico. Dal 21 marzo 2023, con l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 18/2023, l’Italia ha recepito la direttiva UE 2020/2184, che stabilisce nuove norme sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. Ma qual è il ruolo dell’amministratore di condominio in caso di contaminazione dell’acqua? Vediamo i principali obblighi e responsabilità a cui è tenuto.
Il Nuovo Riferimento Normativo: D.Lgs. n. 18/2023
L’obiettivo del D.Lgs. n. 18/2023 è garantire la protezione della salute umana, assicurando che l’acqua destinata al consumo sia salubre e pulita. Questo decreto riguarda tutte le acque utilizzate per scopi potabili, sia che siano fornite da una rete di distribuzione, sia da cisterne, bottiglie o contenitori. Sebbene l’ente gestore sia responsabile della qualità dell’acqua fino al punto di consegna (cioè fino al contatore), dal contatore in poi la responsabilità passa all’amministratore di condominio.
Doveri dell’Amministratore verso la Sicurezza dell’Acqua
L’art. 1130 del Codice Civile assegna all’amministratore il compito di “compiere gli atti conservativi relativi alle parti comuni dell’edificio” e di “curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale” includendo le informazioni relative alla sicurezza delle parti comuni. Anche se la legge non impone specifici controlli sulla qualità dell’acqua, l’amministratore è tenuto a vigilare sulla salubrità dell’impianto idrico condominiale e ad adottare tutte le misure necessarie per ripristinare la potabilità dell’acqua in caso di contaminazione.
Quando e Come Eseguire i Controlli sull’Acqua?
Per garantire che l’acqua rimanga potabile, è buona prassi per l’amministratore eseguire periodiche analisi dell’acqua, specialmente in condomini con impianti datati o soggetti a usura. Ecco alcuni consigli pratici per un monitoraggio efficace:
- Punto di Prelievo: il prelievo dovrebbe essere effettuato nel punto più lontano dell’impianto, ad esempio al rubinetto dell’appartamento più distante sulla colonna montante. Se l’edificio dispone di più colonne, è consigliabile eseguire un prelievo per ogni colonna.
- Frequenza: è consigliato un controllo annuale della qualità dell’acqua per identificare tempestivamente eventuali contaminazioni da agenti chimici o biologici, come ammonio, piombo o salmonella (aggiunta alla lista dei fattori di rischio con il nuovo decreto).
- Interventi Tempestivi: nel caso in cui l’analisi rilevi contaminazioni o valori anomali, è dovere dell’amministratore intervenire prontamente per ripristinare i parametri di salubrità stabiliti dal decreto.
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Sanzioni per la Mancata Conformità
Il D.Lgs. n. 18/2023 stabilisce sanzioni significative per il mancato rispetto delle norme. In caso di violazione, il gestore dell’impianto idrico interno rischia multe che vanno da 5.000 a 30.000 euro. Questa disposizione evidenzia l’importanza di un’attenta gestione e controllo della qualità dell’acqua.
Convincere l’Assemblea sull’Importanza dei Controlli
Nonostante l’importanza della questione, gli amministratori possono incontrare difficoltà nel convincere i condomini a investire nelle verifiche periodiche e negli interventi necessari. Tuttavia, è fondamentale ricordare all’assemblea che una gestione preventiva della qualità dell’acqua non solo tutela la salute di tutti, ma permette anche di evitare sanzioni e costi più elevati in caso di contaminazioni non rilevate per tempo.
Conclusioni
La responsabilità dell’amministratore condominiale in merito alla qualità dell’acqua potabile è un compito complesso che richiede attenzione, comunicazione e la collaborazione di tutti i condomini. Implementare un sistema di monitoraggio regolare è la chiave per garantire un consumo d’acqua sicuro e per adempiere ai doveri di gestione della sicurezza, come prescritto dalle normative vigenti.